La stitichezza è un disturbo dell’intestino che colpisce circa 2 persone su 10, di cui la maggior parte donne. Le cause possono essere molteplici e una dieta povera di fibre o una scarsa idratazione non sono le uniche. Inoltre, soffrire di stipsi non solo provoca un malessere sia fisico che psicologico, ma comporta anche numerosi rischi per la salute del nostro organismo.
Cos’è la stitichezza
La stitichezza viene comunemente associata alla difficoltà dell’intestino di svolgere le sue normali funzioni. In particolare, con stitichezza indichiamo la problematicità che alcune persone possono riscontrare nell’evacuazione di feci, che provoca generalmente una sensazione di incompleto svuotamento intestinale.
In genere, si parla di costipazione quando le evacuazioni avvengono meno di tre volte alla settimana. Ma una defecazione non frequente non è l’unico sintomo che riconduce a uno stato di stitichezza.
L’Istituto Superiore di Sanità individua tra i disturbi che caratterizzano la stitichezza i seguenti:
- difficoltà o dolore al passaggio delle feci
- presenza di feci dure, secche e grumose
- difficoltà abituale a svuotare completamente l’intestino
- sensazione di incompleta evacuazione
- eccessivo sforzo nella defecazione
- necessità di aiutarsi manualmente
- necessità di supposte, clisteri o lassativi, anche naturali per evacuare
- mancanza di stimolo
I sintomi che indicano una situazione di stitichezza possono in realtà variare da persona a persona e spesso si tratta di sensazioni soggettive dell’individuo. Per questo è importante una giusta valutazione medica.
Ma noi come possiamo accorgerci se qualcosa nel nostro intestino non funziona come dovrebbe?
Come capire se si soffre di stitichezza
Come abbiamo detto, la stitichezza spesso è determinata da una sensazione soggettiva e le forme in cui si manifesta sono molteplici. Ma come capire se si soffre di stitichezza o, più in generale, come riuscire a notare se nel nostro intestino c’è qualcosa che non va?
Un interessante strumento che consente di classificare le feci in base alla loro forma e consistenza è il Bristol Stool Chart, che individua sette diverse tipologie di feci umane. Il Bristol Stool Chart può aiutare in una prima valutazione delle proprie feci ai fini di capire se si soffre di stitichezza o di altri problemi legati all’intestino. Ogni individuo ha delle differenti abitudini intestinali, ma la cosa importante è che l’evacuazione risulti confortevole e che avvenga con facilità.
Le tipologie di feci che indicano un intestino sano, che svolge le sue funzioni in modo normale e regolare, sono la 3 e la 4. Mentre, la forma e la consistenza del primo e secondo tipo indicano spesso una situazione di stitichezza. Infine, la tipologia 5 e 7 possono essere associate a diarrea e problematiche maggiori.
La stitichezza può quindi assumere diverse forme e se i sintomi a cui è associata sono molteplici, altrettanto lo sono le sue cause.
Le principali cause della stitichezza
Possiamo distinguere due tipologie di stitichezza in base a quali sono le cause che la provocano. Si parla di stipsi transitoria quando essa è dovuta a cambi di abitudine alimentari, gravidanza, eccessivo sedentarismo o in seguito a eventi chirurgici e utilizzo di antibiotici.
Quando le cause della stitichezza sono invece riconducibili a vere e proprie patologie o disfunzioni intestinali e anorettali, malattie croniche e costante assunzione di determinati farmaci, si parla di stipsi cronica.
Nonostante la suddivisione in due tipologie di costipazione in base a fattori specifichi, possiamo riassumere le principali cause della stitichezza in questi 10 punti:
Fibre
Una delle cause della stitichezza può essere la carenza di fibre nella dieta, in particolare se la quantità giornaliera assunta è meno di 20g.
Acqua
Bere poca acqua può causare fenomeni di stipsi in quanto l’intestino ha bisogno minimo di un quarto dell’acqua ingerita per creare una fece. Non contano succhi, tè e caffè.
Carenza di magnesio
La carenza di magnesio è una delle cause più diffuse.
Squilibrio ormonale femminile
Problemi di insulina e un eccesso di cortisolo provocato da situazioni di stress possono essere causa della stitichezza. Fluttuazioni durante il ciclo mestruale possono essere altri fattori scatenanti della stipsi, in particolare durante le ultime due settimane di ciclo mestruale, quando i livelli di progesterone aumentano. Inoltre, una ghiandola tiroidea meno attiva può rallentare il metabolismo e la digestione, rendendo l’intestino lento, aumentando il tempo di transito delle feci e indebolendo le contrazioni muscolari.
Carenza di batteri dell’intestino tenue
La mancanza di lattobacilli e bifidobatteri può essere una delle cause della stitichezza.
Sindrome dell’intestino irritabile (IBS)
Le persone affette da IBS spesso soffrono di problemi di stitichezza o feci molle.
Pochi acidi gastrici e scarsa produzione di bile
Gli acidi dello stomaco danno inizio a una serie di processi chimici che scompongono il cibo e lo preparano per essere assorbito. La bile emulsiona i grassi che sono la chiave per far muovere le cose. Ne consegue che un basso livello di acido gastrico e/o di bile può causare un ristagno di cibo.
Farmaci
Gli antiacidi, gli antidepressivi, alcuni farmaci per la pressione sanguigna, gli antistaminici, gli integratori di calcio e di ferro possono provocare stitichezza.
Fattori emozionali
I traumi passati possono giocare un ruolo tra le cause della stitichezza.
Le conseguenze della stitichezza sull’equilibrio ormonale
Come dimostrato in uno studio condotto dal Danish National Food Institute su come il tempo di transito del cibo influenza il colon, la stitichezza contribuirebbe a creare un carico tossico per l’organismo.
In particolare, i ricercatori affermano che più tempo il cibo impiega a passare attraverso il colon, più prodotti nocivi vengono prodotti. Al contrario, quando il tempo di transito è più breve, viene prodotta una maggiore quantità di sostanze nel momento in cui il colon rinnova la sua superficie, il che può essere segno di una parete intestinale più sana.
Oltre a creare un carico tossico, la stitichezza è particolarmente problematica quando si tratta di ormoni. Una volta che gli ormoni vengono utilizzati dall’organismo, essi sono rimandati indietro nel sangue. Successivamente, il fegato li separa in modo tale che possano essere espulsi con le feci.
In situazioni di stitichezza, gli ormoni metabolizzati rientrano nel corpo e questo, oltre ad essere tossico, inibisce le ghiandole endocrine dal produrre nuovi ormoni da usare. In particolare, i cosiddetti estrogeni “sporchi”, ovvero estrogeni che vengono metabolizzati, possono contribuire all’insorgenza di molti dei sintomi causati dalla dominanza estrogenica.
È importante quindi mantenere un buon movimento intestinale per la salute generale. Infatti, un tempo di transito del cibo più veloce equivale a un sistema digestivo più sano, meno tossico, e a un migliore equilibrio ormonale.
In situazioni particolarmente problematiche, molte donne spesso ricorrono a lassativi, non rendendosi conto che questi possono perpetuare il ciclo di stipsi, che come abbiamo visto può avere cause multiple. È importante quindi conoscere quelle che sono le cause della stitichezza in modo tale da riuscire a controllare e prevenire situazioni di costipazione e mantenere un buon equilibrio ormonale.
Stitichezza: quali sono i rischi per la salute
Avere un intestino sano è sicuramente sintomo di un benessere non solo fisico, ma anche psicologico. Per questo, soffrire di stitichezza, può spesso comportare molti rischi per la salute e, in particolare, può contribuire a:
- Dolore e gonfiore addominale
- Abbassamento delle difese immunitarie a causa di un aumento di batteri intestinali “patogeni”
- Aumento dell’infiammazione, che può scatenare allergia, sensibilità alimentare ed eruzioni cutanee
- Una spiacevole sensazione di pienezza
- Emanazioni di gas dall’odore sgradevole
- Maggiore probabilità di sviluppare una malattia renale cronica
- Dipendenza dai lassativi: Anche se i lassativi possono offrire un sollievo temporaneo, se utilizzati per settimane o mesi possono causare intestino pigro, ovvero i muscoli del colon si indeboliscono e perdono parte della loro capacità di contrarsi, il che peggiora la stitichezza. Questo problema può verificarsi non solo dopo l’uso di lassativi da banco da farmacia, ma anche con lassativi naturali (es. la senna e la cassia) e possono aumentare la probabilità di insorgenza di crampi dolorosi. È meglio quindi evitare di ricorrere a lassativi e di lasciarli come ultima scelta, limitando il loro utilizzo.
Quindi come combattere la stitichezza senza ricorrere all’uso di farmaci e lassativi?
Il miglior modo per contrastare la stipsi è sicuramente mantenere una dieta sana ed equilibrata, ricca di fibre e alimenti che favoriscono i movimenti intestinali. Inoltre, possiamo ricorrere a quelli che sono i rimedi naturali più efficaci contro la stipsi e fare attenzione a piccole abitudini comportamentali, alle quali di solito non diamo molta importanza, ma che possono favorire l’insorgenza di problemi di costipazione.
Ti spiego tutti i modi naturali per contrastare la stipsi nell’articolo come combattere la stitichezza.